
<Lucrezia hai una visita. Vai in sala. E’ lì, ad aspettarti>
Tuta grigia, tuta da paziente.
<Ciao mamma>
Vestito scollato. Vestito di chi viene da fuori, dalla libertà.
<Ciao Lucrezia>
<Ti ho portato i cambi. Ho lavato e stirato tutto. Cambiati quella tuta, ha un colore … non vedi che sembri malata con addosso quella roba?>
<Mamma, non è che stia molto bene. Se sono qui significa che un problema ce l’ho.>
<E poi non puoi truccarti? Mettiti un po’ di fard. Hai l’aria di non stare bene per niente>
<Mamma, non sono in vacanza. Sono in un ospedale. E questo colore è perché sono chiusa qui dentro da tre mesi>
<Sai che la zia Tina è ancora caduta. Poverina l’hanno mandata a Cremona a farsi operare al femore. Speriamo riesca a guarire>
<Mamma, ti sono caduti gli occhiali. Aspetta te li raccolgo>
<Grazie, Lucrezia. Ma pensavo, magari, esiste da qualche parte una cura anche per te. Alla fine se riescono a rimettere in piedi una donna di novant’anni, riusciranno a guarire anche te, no?>
<Mamma, io non voglio guarire. Io non merito di guarire>
<Ieri Giovanni è venuto a casa nostra con Camilla. Dieci minuti perché doveva scappare al lavoro. Ha giocato tutto il tempo con la tua bambola. E continuava a chiedermi di te>
<Continua mamma. Parlami di lei>
<Portava quella bella vestina bianca e rossa che avevamo comprato l’anno scorso con i saldi. Aveva i codini ma Giovanni non l’aveva pettinata bene e aveva tutta la riga storta dietro. Faceva finta di allattare la sua bambolotta e diceva “‘desso batta, luttino, fai il luttino”. Ricorda quando allattavi Sofia, oppure ha visto qualcuno.>
<Mamma mi manca. Mi manca la sua voce e mi mancano i suoi occhi. Ma è meglio che stia sola. Senza una mamma come me.>
<Non dire così Lucrezia. Guarirai e uscirai e troverai la tua bambina. E la vita ricomincerà.>
Camice azzurro.
<Signora, scusi. Cominciano a distribuire il pranzo, Lucrezia devi andare>
<Ciao mamma>
<Ciao Lucrezia. E cambiati. Non ti voglio vedere così>
In macchina, Luisa pensa alla figlia. Alla donna che era. Mai avrebbe pensato di andare a trovarla in una clinica di riabilitazione psichiatrica. Mai.
Fine, pubblicità.
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