sabato 28 gennaio 2012

Perdere l'innocenza

Ho visto bambini perdere l'innocenza. Ho visto bambini senza regole. Ho visto bambini crescersi da soli, solo con la strada come sostegno. Ho visto sorrisi di bambine, che sapevano già tutto della vita. Ho visto bambini buttati in mezzo a drogati, spacciatori, ladri, cammoristi.

E' difficile guardare negli occhi una bambina e immaginare che la sua vita è già destinata. Tu sarai solo una meteora nel suo destino. Fra dieci anni sarà sposata con un uomo senza lavoro che si affida alla mafia per campare e che dovrà difendere dalla polizia. Avrà dei figli, tanti, possibilmente, che farà crescere sulla strada. Perché è così che si fanno le ossa.

E' difficile guardare negli occhi un bambino e immaginare che la sua vita è già destinata. Tu sarai solo una meteora nel suo destino. Fra dieci anni avrà fatto carriera nella Camorra, sarà un corriere, sarà un apriporte, sarà uno smistatore, sarà una guardia. O finirà drogato, a cercare la dose mendicandola.

Guardare tutto questo è insopportabile. Guardare la gabbia di una vita senza futuro, immaginare che per qualcuno la vita è solo il proprio quartiere è straziante. Un quartiere che prende la vita, che trasforma bambine di dodici anni in troiette spudorate, che fa diventare bambini di nove anni in affannati di sesso.
A questi bambini non serve la playstation per vedere come si uccide, per vedere un morto agonizzante. Li vedono di persona ogni giorno.

Sono i bambini di Scampia ad aver perso l'innocenza. Sono i bambini che hanno visto un ragazzo morire d'overdose. E' uno di quei bambini che ha visto il padre esplodere in mille pezzi dentro la sua macchina. Sono questi bambini che hanno visto drogati in crisi d'astinenza ciondolare come uomini senza anima. E' una di quelle bambine che racconta, con tono di vanto, che sua madre fa la zoccola, e si può permettere il videofonino. E' uno di loro che ci spiega che quella macchia sul muro è il sangue di suo zio che è schizzato. Sono quei bambini che per arrivare a casa loro devono chiedere il permesso a un uomo con una pistola.

E poi ... li vedi al mare e capisci che sono bambini. Perché fanno le gare a chi arriva prima dall'altra parte del golfo. Perché vorrebbero tanto fare un castello di sabbia ma non hanno il secchiello. Perché dopo solo una settimana hanno imparato a sorriderti e a non guardarti con diffidenza. E li prendi in braccio e baci i loro capelli. E si sorprendono che qualcuno abbia riguardo per loro, abbia rispetto di loro e della loro età.

Sono passati quasi sei anni, ma il loro ricordo l'ho nascosto nella parte migliore di me. Quella bambina con gli occhi verdi azzurri (due occhi così, giuro, non li ho mai più visti!) e quel bambino che non accettava le regole e che adesso fa l'attore.

Molti sono i libri che trattano dell'argomento Camorra-Scampia. Uno ad esempio può essere Pronzato Alessandro e Cerullo Davide, Ali Bruciate. I ragazzi di Scampia, Paoline edizioni, 2009.

Ma il libro di oggi tratta dell'infanzia. Parla dell'infanzia traumatizzata che lascia un segno indelebile nel cuore di una bambina che diventa una donna ferita. Lena è una donna adulta, sposata con una figlia. E' una donna silenziosa, che di notte vaga per la città. E' una donna senza affetto verso sé e verso gli altri. E' stata una bambina a cui hanno fatto del male. Una bambina che ha perso l'innocenza.

 Buona lettura lettori,
Giulia.


Barbara Garlaschelli,
Non ti voglio vicino,
Milano,
Frassinelli,
2010

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