Non diventiamo insensibili al male.
Non c'è mai limite al baratro. Si deve rimanere impressionati, scottati da questi eventi. Si deve piangere davanti alla disperazione. Si deve essere in grado di arrabbiarsi davanti a certe decisioni incomprensibili.
Quest'anno la Giornata della Memoria è improntata a combattere il Negazionismo. Fino a che punto si può tollerare la presenza di questo pensiero? Si può permettere che queste idee circolino? No, non si può cancellare la memoria di quel dolore.
Oggi offro un doppio consiglio. Da leggere e da guardare.
La baracca dei tristi piaceri. Perché si conosce tutto delle leggi razziali, dei rastrellamenti, delle deportazioni, dei viaggi sui vagoni merci, sulla selezioni all'ingresso, sulla fame, sui lavori forzati, sulla mancanza di umanità.
Non c'è limite al baratro. Perché in questa storia la protagonista, Sveva, è costretta a prostituirsi, a offrire il proprio corpo agli abusi, alla violenza. Covando dentro una vergogna che rimarrà sempre indelebile.
Vento di primavera. Il rastrellamento degli ebrei francesi a Parigi. La detenzione nel Velodromo d'Inverno, in condizioni igieniche e sanitarie tragiche. Il trasferimento in un campo di smistamento per i lager tedeschi. Attraverso gli occhi di un'infermiera e di un bambino.
Buona lettura lettori,
Giulia.

Helga Schneider,
La baracca dei tristi piaceri,
Milano,
Salani,
2009.

Rose Bosch,
Vento di Primavera,
Fra/Ger/Ung,
2010.
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