mercoledì 22 maggio 2013

Ti prometto

Ti prometto.
Sorrisi, lacrime e risate.
Urla, sussurri e parole dolci.
Rimproveri, lodi e punizioni.

Ti prometto.
Una caramella anche prima di pranzo. Lo spazzolino e il dentifricio dopo ogni pasto.
Il gelato alla sera. La mela a merenda.
I cartoni animati al pomeriggio. Un libro per addormentarti.
Gli acquerelli e le tempere in casa. Il pongo e la creta sul terrazzo.
Lo zainetto per l'asilo con il tuo nome ricamato dalla mamma.
Le vestine colorate d'estate, con le cosce al vento.
Le bambole. Con il nome e i vestitini.

Ti prometto.
Abbracci. Di quelli che scaldano il cuore d'inverno.
Baci. Con lo schiocco.
Carezze.

Ti prometto.
Il giornalino quando avrai la febbre.
I regali sotto l'albero. Da scartare la mattina di Natale.
Il solletico nel lettone al papino. Sotto i piedi, perché lo soffre di più.
Gli spiedini alle sagre. E la musica che ti invita a danzare.
La piscina. E i codini.

Ti prometto una famiglia.
Un fratellino o una sorellina. Perché non è divertente crescere da soli.
Una mamma e un papà. Che ridono e che si baciano ancora.
La tavola apparecchiata, dove tutti cenano. E si raccontano la giornata.
Una cameretta dove giocare, con le tue amiche. Dove dormire e sognare sogni di miele.

Ti prometto.
Di tutelare la tua innocenza.
Di permetterti di essere una bambina finchè lo vorrai.
Di camminare al tuo fianco.
Di consegnarti al mondo, quando sarai grande. Sperando di aver fatto un buon lavoro.

Mamma.

martedì 7 maggio 2013

Con il cuore in mano e la tastiera sotto le dita.

Parlo a te.
A te che ti tocchi la pancia.
A te che sei la sua custode.
A te che hai un cuore dentro un cuore.
A te che hai tenuto quel test tra le mani, piangendo o ridendo.
A te che hai aspettato il tuo turno davanti alla porta del ginecologo. La prima volta con il cuore al galoppo.
A te che lo senti muovere, come una bolla.
A te che lo vedi dentro quello schermo, con il gel sulla pancia e le mani dietro la nuca.
A te che ti senti donna come non mai. Con i capelli lucenti e la pelle di pesca.
A te che vedi il tempo in settimane.
A te che vedi il tuo futuro, con il tuo bambino fra le braccia.

Sei all'inizio di un viaggio.
Un viaggio che inizia di notte. E che prosegue in macchina.
Un viaggio che ti porta in una stanza colorata. Con la musica in filodiffusione.
Un viaggio che condividi con un uomo. Che ti sta vicino ma che non capisce. Che ti prende la mano, che ti vede soffrire. Dopo quel giorno, a suoi occhi, cambierai per sempre.

C'è un traguardo. Con quel cucciolo in braccio. Che ti sembra così estraneo. Così quotidiano.
Potresti avere paura.
Potresti avere voglia di chiudere la porta e andare fuori. A respirare l'aria.
Potresti volere dormire. A pancia in giù.
Potresti guardarlo e non riconoscere i suoi occhi.

Non sei matta. Non sei innaturale. Non sei cattiva.

E' arrivata Lei.
Depressione post-parto. Quell'essere viscido, strisciante che ti ha rubato la maternità. Come è successo a me.
Chiedi aiuto, ne hai bisogno.
Abbi fiducia. Passerà.
Non stare da sola. Esci.
Circondati di donne. Meglio se madri.
Poi aspetta. Passeranno i 40 giorni. Passeranno i 2 mesi.

Ho imparato che non si è mamma. Lo si diventa.
Ho imparato che la mia bambina non è un Sbrodolina. Ma mangia, caga, dorme, piange. E sorride.
Ho imparato che è la parte migliore della mia vita. La parte più difficile.

Giulia.