Due occhi azzurri, una spolverata di capelli mori, un nasino sempre freddo e due mani lunghissime.
E quella bocca, quella bocca tagliata dalla sua passione per succhiare il latte.
Lei, Anna. Venuta al mondo di domenica. Venuta al mondo la sera.
Venuta al mondo con dolore.
Dolore, duro e schietto. Saliva e scendeva. Dalla schiena. Alla testa.
Un dolore che toglie il pensiero, che toglie la ragione e che ti collega con l'istinto.
Venuta al mondo con ansia e frenesia.
Venuta al mondo senza averla vista. Senza averla sentita. Senza averla messa sul mio cuore.
Portata a far respirare, lontana da me.
Venuta al mondo come una pera, come una fragola.
Ti ho guardata e ti ho riconosciuta.
Ho visto un uccellino con il becco aperto.
Ho visto una scimmietta che agita le braccia.
Ho visto un cavallino scalciante.
Anna.